Errore di valutazione L’antisemitismo precede i nazi Lo studio, condotto dai ricercatori delle Università di Zurigo e California per ben dieci anni, sui tedeschi nati fra il 1933 ed il 1945, con particolare attenzione alle loro opinioni sugli ebrei era in qualche modo più che prevedibile. Si tratta di un lavoro compiuto su bambini che, in tenera età, assorbirono in parte o in tutto la propaganda nazista, dall’inizio dell’ascesa al potere di Hitler fino alla sua caduta. Per cui scoprire oggi come l’antisemitismo, sia radicato ancora in Germania, è un po’ come scoprire l’acqua calda, soprattutto se si comprende come il nazional socialismo non inventò l’antisemitismo, ma semplicemente si preoccupò di rinvigorirlo ed ampliarlo. Antisemiti in Germania esistono dai tempi di Lutero ed i precursori del nazismo si trovano fin dagli anni che precedettero la prima guerra, Hitler complessivamente è da considerarsi un novizio in quel campo, anche se dotato di un particolare furore. Le risposte dello studio sono in perfetta corrispondenza ai sentimenti medi della popolazione tedesca in qualunque momento si fosse intervistata, in questo secolo come in quello precedente, se non per la variazione di qualche cifra. Comunque non si sarebbero mai trovati meno del 17 per cento degli intervistati pronti a considerare gli ebrei “la responsabilità di quanto gli è avvenuto” di negativo nella vita, o meno del 25 per cento coloro che si sentono a disagio per l’ipotesi che un parente possa sposare un ebreo, e sicuramente meno del 21 per cento pronto a negare agli ebrei pari diritti. Se qualcuno pensava che la Germania potesse cambiare opinione su aspetti che hanno contraddistinto la sua storia per secoli e secoli, temiamo si fosse illuso. Determinate idee si possono contenere e provare a far diminuire, infatti siamo al minimo o quasi dell’antisemitismo possibile in quel Paese, ma mai si potrà far sparire l’antisemitismo completamente dalla Germania, come non lo si farà certo sparire dal resto d’Europa. Ed è sbagliato pensare che questo dipenda dall’importanza dell’educazione all’Olocausto o dal seme dell’odio gettato dal nazismo, perché appunto l’Olocausto ed il nazismo sono conseguenti a questo sentimento. Probabilmente non essersene accorti, credendo che bastasse aver sconfitto il nazismo per abolire l’antisemitismo, è l’errore più grave che si è commesso tale da consentire che oggi possa ripetersi una storia che non avremmo mai più voluto vedere. Roma, 18 giugno 2015 |